La vodka: Una bevanda senza tempo

due shottini di vodka

Quando pensiamo alla vodka di solito viene in mente una bevanda liscia, forte e abbinata ai soliti drink. Tuttavia la vodka è molto più di questo: è una testimonianza delle tradizioni culturali e dell’evoluzione delle abilità artigianali. Vi siete mai chiesti quali sono le sue origini?

Quando pensiamo alla vodka di solito viene in mente una bevanda liscia, forte e abbinata ai soliti drink. Tuttavia la vodka è molto più di questo: è una testimonianza delle tradizioni culturali e dell’evoluzione delle abilità artigianali. Vi siete mai chiesti quali sono le sue origini? In questo articolo vedremo da dove arriva, gli usi nelle varie culture e i suoi usi nei cocktail.

Si presenta come una bevanda incolore e cristallina, ricordando l’aspetto dell’acqua. Non a caso la parola “vodka” deriva da “voda”, termine slavo che significa acqua: questo perché la ricorda con la sua purezza che caratterizza il processo di produzione.

Le radici della vodka: un viaggio tra le terre fredde

Le origini della bevanda vengono tracciate nell’europa orientale, più precisamente tra la Russia e la Polonia nel XIV secolo, quando la distillazione divenne in queste regioni una pratica molto comune.

Nel 1405 troviamo la prima menzione scritta della vodka in un registro di Sandomierz, sede governativa polacca, dove si faceva riferimento ad una bevanda con gradazione alcolica superiore al 50% che sembrava acqua.

La prima distilleria venne invece aperta nella Russia del 1552 sotto Ivan il Terribile. In quegli anni si svilupparono infatti più di sessanta distillerie ufficiali di vodka, con una dose elevata di produzioni illegali.

Nel 1751, due secoli più tardi, il termine compare in un documento firmato da Caterina la Grande e da quel momento la parola prende l’accezione che tutti conosciamo oggi.

Per quanto riguarda la sua diffusione, già ai tempi della ritirata di Napoleone questa venne usata per confortare le truppe sofferenti al freddo; in seguito, ai tempi della Prima guerra mondiale la ricetta arriva anche in Francia e nel resto d’Europa grazie alla fuga della popolazione russa. Con l’avvento della Seconda guerra mondiale infine, il consumo di vodka raggiunge anche gli Stati Uniti e il resto del mondo.

Ma da dove deriva l’aura di purezza della vodka? Non solo dal suo aspetto limpido, ma da una leggenda russa. Secondo questa i cavalieri cosacchi durante un combattimento si trovarono separati dai nemici da un grande lago. Il prete che accompagnava il reggimento benedisse l’acqua del lago trasformandola in vodka, facendo si che i cavalieri la bevessero e passassero all’altra sponda ad attaccare il nemico.

Come si ottiene: il percorso artigianale per la vodka perfetta

Prima di tutto è utile sapere che per ottenerla sono necessari amidi e zuccheri, presenti ad esempio nelle patate e nei cereali (segale,grano e orzo).

Questi ingredienti vengono macinati e mescolati con l’acqua, dopodichè è necessario che il composto fermenti quindi vengono usati dei lieviti appositi in modo che questo raggiunga gli otto gradi alcolici.

Dopo qualche giorno si passa alla fase di distillazione, il processo che comprende il riscaldamento del liquido per separare l’alcol dall’acqua e da altri componenti.

Chi decide quante distillazioni sono necessarie è il mastro distillatore: di base più l’alcool viene distillato, maggiore sarà la perdita delle altre sostanze. Dunque il ciclo ripetuto più volte permetterà di ottenere una maggiore purezza dell’alcool. Successivamente a questa fase si passa a quella di filtrazione, di solito a carboni attivi, che serve per eliminare restanti odori e a purificarla ulteriormente. Infine il composto viene diluito con dell’acqua per raggiungere il livello desiderato di gradazione alcolica, che di solito è intorno ai 40 gradi.

Naturalmente la vodka non si usa solo pura, molte persone infatti sono amanti di quelle aromatizzate. Gli aromi possono essere aggiunti tramite distillazione, macerazione o percolazione. Esempi di gusti comuni nelle vodke aromatizzate possono essere gli agrumi, la mela verde, la vaniglia, la menta o addirittura il peperoncino.

Cocktail a base di vodka: un’armonia di sapori

Quando questa magica bevanda si unisce allo shaker l’universo dei cocktail si espande: essendo neutrale può adattarsi ad una vasta gamma di sapori e fare da base a molti drink.

Si può spaziare dai classici intramontabili fino alle sperimentazioni più innovative.

Esempi di cocktail a base di vodka

  • Martini: viene preparato con vodka e vermouth dry. Un cocktail elegante, un mix tra la purezza della vodka e l’aroma del vermouth molto amara. Il dirty Martini è una variante nella quale si aggiunge dell’acqua di salamoia delle olive.
  • Moscow Mule: si prepara con vodka, succo di lime e ginger beer. Molto fresco e non molto pesante, ha un sapore pungente grazie all’abbinamento limone-zenzero.
  • Cosmopolitan: è a base di vodka,triple sec, succo di mirtillo e succo di lime. Si tratta di una bevanda profumata, elegante e fruttata con il giusto equilibrio tra dolcezza e acidità.
  • Bloody Mary: un mix tra vodka, succo di pomodoro condito con limone, tabasco, sale, pepe e salsa Worcestershire. Molto calorico, è un drink energizzante da bere nel pomeriggio/sera.
  • White Russian: vodka, liquore al caffè e panna danno a questo cocktail un gusto dolce e cremoso. Può essere bevuto tutto l’anno: in estate basta aggiungere del ghiaccio.
  • Cape Codder: un altro drink fruttato con l’aggiunta di soda e succo di mirtillo. Fa parte della categoria dei long drink e lo troviamo in diverse varianti: spruzzata di succo d’arancia, succo di pompelmo o succo d’ananas.
  • Screwdriver: è un long drink dolce a base di vodka e succo d’arancia, il classico da bere in spiaggia.

La vodka è una bevanda senza tempo, che si adatta al palato di tutti nonostante il suo gusto forte. C’è anche chi preferisce berla liscia nei bicchierini tipici da shot, ma abbiamo visto sopra che i cocktail che si possono creare usandola come base sono infiniti.

Ora sta a voi trovare la vodka migliore e provarla come preferite!

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