Alla scoperta della Grotta dello Smeraldo di Amalfi

Grotta dello Smeraldo

Se nella vostra “to do list” delle vacanze avete inserito anche una bella gita ad Amalfi e dintorni, sarebbe un vero peccato perdere la Grotta dello Smeraldo, suggestiva formazione naturale sita nella splendida Conca del Marini, dove il blu del mare e il bianco delle case contribuiscono a creare un’atmosfera da sogno. 

Non per niente sono veramente tanti i turisti che ogni anno decidono di recarsi sul posto per dare un’occhiata da vicino a questa meraviglia naturale, scoperta per caso solo nel 1932 da un pescatore di passaggio.

In realtà, la presenza di una grotta sottomarina era già stata ipotizzata ben prima, dall’antichità al Medioevo: ma sempre mantenendo lo status di leggenda e confondendosi, quindi, con la fittissima tradizione di racconti mitici che da sempre caratterizza la zona.

Recarsi all’interno del sito (possibile solo con un’imbarcazione) è certamente una di quelle esperienze da provare almeno una volta nella vita in quanto consente di immergersi all’interno di un luogo magico e suggestivo, ricco di giochi di luce ed elementi che vi lasceranno a bocca aperta anche se siete viaggiatori “consumati”.

Il consiglio è quello di scegliere un giorno in cui il mare è calmo e il sole splendente, perché solo così è possibile godere di un’illuminazione rarefatta e in grado di accarezzare le rocce con delicatezza.

L’azione costante del mare, qui, ha lavorato e scolpito le alte pareti, realizzando una sorta di bassorilievo naturale di forte impatto visivo, soprattutto se si pensa che non sono affatto opera dell’uomo ma della forza delle acque.

La conservazione del sito consente di ipotizzare che in passato la zona fosse maggiormente asciutta e che il livello del mare si sia alzato con il passare degli anni e il cambiamento delle maree.

Un’emozione unica quindi, che sarebbe un vero peccato lasciarsi scappare se ci si trova a viaggiare lungo la Costiera Amalfitana.

Un po’ di storia della Grotta dello Smeraldo

Quando nel 1932 fu scoperta la Grotta dello Smeraldo vicino Amalfi, la vita dell’inconsapevole pescatore di Positano cambiò totalmente, poiché il tesoro nascosto che aveva scoperto a Conca dei Marini divenne ben presto una grande fonte di guadagno e prestigio per tutti gli abitanti del luogo.

Luigi Buonocore divenne quasi un eroe locale, avendo portato alla luce un sito di enorme rilevanza scientifica, attraverso il quale è stato possibile ottenere nuove, preziose informazioni di tipo naturalistico.

Non è ben chiaro da quanto tempo fosse in realtà presente questa cavità anche se le caratteristiche fisiche delle pareti ne collocano l’origine molto indietro nel tempo: il mare, infatti, ha bisogno di molti anni per completare un’erosione di questo genere.

Si dice che furono già i marinai inglesi, nel corso del 1800, a visitarne sporadicamente l’interno, così come alcuni abitanti del luogo che conoscevano alla perfezione la costa e quindi ogni suo anfratto: tuttavia, il clima di leggenda che da sempre ha creato luoghi fantastici e straordinari in questa costa dei limoni ha permesso che la grotta rimanesse quasi nascosta in piena vista almeno per un altro secolo.

Oggi il suo sfruttamento è stato regolato nel pieno rispetto della normativa di salvaguardia delle aree naturali di un certo prestigio, monitorando l’affluenza e soprattutto andando ad operare una corretta gestione idrogeologica della roccia, ad opera dei migliori esperti del settore presenti sulla nostra penisola, per evitare che la presenza continua dell’uomo possa incidere negativamente nello spazio, andando a rovinare una delle tante meraviglie della Campania.

Una nota di colore consiste nell’allestimento nel 1956 di un grazioso presepe subacqueo proprio all’interno dello spazio della grotta, uno spettacolo divenuto così noto che ancora oggi alcuni sub ogni anno si immergono sul posto per depositare sul fondale simboli religiosi o votivi di vario genere, così da chiedere una grazia per sé stessi o la propria famiglia.

Come arrivare alla Grotta dello Smeraldo

Arrivare alla Grotta della Smeraldo a Conca dei Marini per chi arriva dalla Costiera Amalfitana non è difficile, ed è possibile scegliere tra i percorsi a terra e, più suggestivi, a mare.

Arrivando al paesino di Praiano si prende la strada statale 163 dove, dopo solo 3 km, è presente un ascensore che vi porterà direttamente in prossimità del sito naturale.

Se l’idea di guidare o di utilizzare un mezzo a motore non vi attira, potete sfruttare quest’occasione per viaggiare in maniera alternativa passando sul meraviglioso mare blu che abbraccia la costa: da molte località vicine, infatti, troverete punti di attracco gestiti dai principali tour operator che offrono gite in barca per singoli e comitive.

In questo modo potrete anche introdurvi con più facilità nella cavità naturale senza perdere di vista anche i suoi dintorni, altrettanto belli: per una soluzione veramente agevole, inoltre, potrete scegliere le escursioni guidate che vi permetteranno di accedere all’interno della grotta: qui la vostra guida saprà svelarvi tutti i segreti di stalagmiti, stalattiti e profondità marine senza dimenticare di privilegiare la vostra sicurezza.

Il giro ha una durata variabile ma non superiore ai 20-30 minuti, a seconda dell’esperto al quale ci si affida, così da consentire l’ingresso a un numero maggiore di persone, soprattutto nei periodi di maggiore affollamento del litorale.

Prezzi e orari dei tour

Per poter accedere alla Grotta dello Smeraldo e assistere ai giochi di riflessi blu e turchesi che, soprattutto nel tardo pomeriggio, si rincorrono lungo le pareti calcaree è necessario rispettare degli orari fissi che variano durante l’autunno-inverno e primavera-estate.

Da ottobre a maggio, complice il tempo instabile e le maree che potrebbero essere pericolose, l’ingresso dei viaggiatori è permesso dalle 9.00 alle 15.00, mentre nei mesi estivi l’afflusso è consentito fino alle 16.00: in ogni caso, non vi aspettate che sia un sito aperto 24h, in soste prolungate di barche e persone potrebbe minare il delicato ecosistema interno.

In ogni caso, bisogna essere consapevoli che qualsiasi imprevisto del meteo potrebbe portare alla chiusura improvvisa della grotta, per evitare di mettere i turisti in una condizione di pericolo nell’entrata e nell’uscita dall’area, dove bastano poche ore perché ci sia un innalzamento significativo del livello delle acque.

È severamente vietato effettuare ogni sorta di bagno e distaccarsi dal proprio gruppo, sia per la pericolosità del sito che per evitare incidenti con le imbarcazioni presenti.

La filosofia di gestione prevede infatti il massimo rispetto della grotta, così da preservarla integra per le generazioni future e limitare al minimo l’incidenza dell’uomo sulla sua naturale conformazione.

Il prezzo del biglietto è di 6 euro a persona, ma i ragazzi sotto i 12 anni possono entrare gratuitamente. 

Se decidete di prendere il traghetto da Amalfi, i costi potrebbero alzarsi per arrivare ai 10 euro, un prezzo che sicuramente sarà ripagato una volta arrivati sotto la maestosa cupola di questa “cattedrale sottomarina”.

Il parcheggio è una delle note dolenti per chi arriva in automobile, ma per fortuna vicino all’entrata dell’ascensore troverete uno spazio apposito del tutto gratuito. Attenzione: in alta stagione si riempie in fretta.

Quando visitare la Grotta dello Smeraldo

Il periodo migliore per visitare la Grotta dello Smeraldo presso la baia di Conca dei Marini è certamente la prima parte dell’estate e l’inizio di settembre, quando le temperature sono ancora alte ma non c’è troppa afa e, soprattutto, non ci sono troppo turisti. 

Il rischio, infatti, è quello di dover attendere ore in fila prima di poter vedere il sito, inconveniente tutt’altro che raro nonostante le fasce orarie o le prenotazioni. 

È necessario tenere sott’occhio le previsioni meteorologiche, in quanto se è prevista pioggia o tempo incerto le gite potrebbero essere sospese: inoltre, il sole vi permetterà di ammirare la grotta e i suoi colori in tutto il loro splendore.

Se vi trovate ad Amalfi, Positano o sulla Costiera, non lasciatevi sfuggire l’occasione di accedere a una delle formazioni marine più suggestive e meglio conservate della Penisola.

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