Tipi di farina: quali scegliere per un’alimentazione sana?

Tipi di farina

Moltissimi alimenti che consumiamo quotidianamente contengono farina, essere quindi a conoscenza di ciò che immettiamo nel nostro organismo diventa piuttosto rilevante.

Se, qualche tempo fa, avessimo chiesto alle nostre nonne quale farina ritenessero la migliore, non avrebbero avuto grandi difficoltà a rispondere dato che in dispensa si trovava la farina 00 o al massimo la 0. 

Oggi i tempi sono cambiati, gli scaffali dei supermercati e quelli virtuali degli e-commerce sono ricchi di farine diversissime tra loro. Sapersi orientare, in termine di salute, risulta sempre più difficile ma fondamentale. 

Qui vogliamo aiutarti a fare un po’ di chiarezza nella scelta della farina migliore, tenendo sempre in considerazione sia la sana alimentazione sia il gusto personale che può avere ognuno di noi.

Cosa deve avere una farina per essere sana?

Partiamo dal principio, cosa deve avere una farina per essere considerata un alimento sano?

Per rispondere a questa domanda bisogna prendere in considerazione la lavorazione del grano che porterà al prodotto finale: la farina. Durante questa lavorazione, parte del chicco di grano viene scartato. 

Una farina è considerata un alimento sano quando oltre ai carboidrati riesce a trattenere maggiori quantità di nutrienti, quindi fibre, sali minerali e vitamine. Se c’è una grossa quantità di scarto, chiaramente l’apporto di nutrienti sarà minore. Dunque la farina migliore sarà quella la cui lavorazione prevede una quantità di scarto minore.

Tipi di farina e la loro lavorazione

Prima di addentrarci nella classificazione delle farine, occorre precisare che i nomi dipendono dal grado di allontanamento dallo strato più esterno del chicco di grano che viene utilizzato per realizzare la farina. 

Dunque ad un estremo troviamo la farina integrale, all’opposto la 00.

  • Farina 00: è la più comune, spesso viene demonizzata, ma cerchiamo di capire perché. Durante la lavorazione lo scarto raggiunge quasi il chicco. Ciò che resta è la parte più interna e più povera del chicco, quella costituita da amido, quindi carboidrati complessi e proteine che con l’aggiunta di acqua danno vita al glutine. Lo scarto qui è del 50%;
  • Farina 0: qui lo scarto è minore, di conseguenza c’è una maggiore concentrazione di proteine che danno quindi vita a una maggiore quantità di glutine. Lo scarto è del 28%;
  • Farina 1: poco diffusa in commercio perché ha poca differenza con la 0, infatti lo scarto è del 20%;
  • Farina 2: qui lo scarto si abbassa notevolmente, e si mantiene sulla parte più esterna del chicco. È più ricca di nutrienti, lo scarto è solo del 15%;
  • Farina Integrale: in termini di quantità di nutrienti che riesce a mantenere è sicuramente la migliore, durante la lavorazione viene utilizzato tutto il chicco, quindi qui lo scarto è del 0%.

In conclusione qual è la farina migliore?

Non abbiamo preso in considerazione le farine biologiche perché meritano un discorso a parte. Sono farine che derivano da una coltivazione priva di fertilizzanti e concimi che devono superare determinati standard.

Tra le farine che invece abbiamo preso precedentemente in considerazione, le più adatte per un’alimentazione sana sono le farine integrali. Oltre a quella classica di grano tenero se ne possono trovare (per esempio qui: www.molinosquillario.it/farine-online/integrali/) anche altre più particolari di avena, farro, segale, grano saraceno: una vasta scelta per tutti i gusti con cui poter realizzare tante ricette sane e gustose. 

Però va detto che non a tutti piacciono perché hanno un sapore ricco di crusca, a cui il nostro palato non è abituato. Per cui, se non vuoi basare la tua alimentazione esclusivamente sulla farina integrale, puoi utilizzare la farina 2 che è ottima e concilia perfettamente un alimento ricco di nutrienti con un gusto a cui siamo abituati.

Ti interessa mangiare sano? Dai un’occhiata a questo articolo.

Contiene una collaborazione con molinosquillario[punto]it