Duecento anni fa,esattamente il 13 ottobre 1822, moriva a Venezia lo scultore più ricercato da Papi, Zar, Borbone, Napoleone tra ‘700 e ‘800 ossia Antonio Canova.
E’ stato il massimo rappresentante del Neoclassicismo e per questo motivo è stato soprannominato il novello “Fidia” dai suoi contemporanei.
Vennero addirittura celebrati due funerali uno nella natia Possagno e uno a Roma senza contare che il Cicogna,massimo specialista dell’opera canoviana, fece una bellissima commemorazione all’Accademia di Venezia.
La vita di Antonio Canova
Antonio Canova nasce, come detto, a Possagno nel 1757, e nonostante la sua figura gracile fu colui che seppe giganteggiare sui quattro angoli d’Europa.
I suoi marmi sono modellati con sapiente morbidezza “pittorica” che è in grado di creare uno stile che va oltre alla grande scultura Greca.
Stendhal disse: “Canova ha avuto il coraggio di non copiare i Greci e di inventare una bellezza, come avevano fatto i Greci”.
Fu così che i suoi marmi di divennero sublime canone di bellezza .
Cosa significa “canone di bellezza” nell’arte? Il canone di bellezza è l’ideale estetico che concerne come rappresentare il corpo che è strettamente legato strettamente all’epoca, alla situazione culturale dell’epoca a cui ci stiamo riferendo!
Una delle sue opere più importante è stata “Le Tre Grazie” con la loro grazia solenne ispirerà anche un carme di Foscolo.
Ma chi sono “le Tre Grazie”? Sono due sculture che ritraggono le tre famose dee della mitologia greche ed è stato realizzato tra il 1812 e il 1812. E il nome delle divinità dovrebbero essere Aglaia, Eufrosine e Talia, e sono tutte e tre figlie di Zeus.
Secondo la mitologia greca queste tre grazie donavano al mondo felicità e bellezza.
E ricordiamo, ancora tra gli altri, il marmo che diviene carne e sentimento in “Amore e Psiche” oppure la sensuale Paolina Borghese rappresentata come “Venere vincitrice”.
“In Amore e Psiche” è stata realizzata tra il 1787 e il 1793. Ve ne sono due copie ed entrambe sono state fatte dal Canova. Una si trova al Louvre a Parigi mentre l’altra si trova al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo in Russia.
Cosa rappresenta? Psiche rappresenta l’Anima mentre “Amore” (il dio Eros) rappresenta il desiderio e la passione.
Per quanto riguarda “Paolina Borghese” ella è rappresentata come una Venere ossia come una vincitrice. L’opera è stata fatta tra il 1805 e il 1808 ed è ospitata presso la Galleria Borghese a Roma.
E più in generale, in ogni sua creazione,la perfezione delle forme come veicolo d’ideale di bellezza eterna.
Fama internazionale dell’artista
La fama di Canova è così grande che raggiunge tutta Europa tanto che ad inizio Ottocento gli vengono proposti anche ruoli politici legati alle vicende artistiche del continente.
Rifiuta di restaurare poiché li vede come i più perfetti testimoni della scultura antica nonostante i danni subiti i marmi di Fidia del Partenone che arrivano a Londra in quanto comperati da Lord Elgin.
E’ ambasciatore al Congresso di Vienna per la restituzione delle opere italiane approdate al Louvre con le razzie fatta dal Bonaparte .
E perciò che venne definito dai francesi “imballatore” anziché “ambasciatore”. In ogni modo nonostante le difficoltà riuscì a riportare in Italia molte opere confiscate dalle truppe transalpine grazie al trattato di Tolentino.
E una volta rientrato in Italia Papa Pio VII gli offri la direzione dei Musei Vaticani sia per meriti artistici sia per il suo impegno nella conservazione del patrimonio artistico.
Tuttavia anche Canova ha vissuto dei momenti bui.
Fra tutti si ricordi il commento negativo che il maggiore storico dell’arte italiano del Novecento Roberto Longhi fece ne “Viatico per cinque secoli di pittura veneziana (1946)” poiché essendo, in modo particolare, in giovinezza ammiratore del futurismo non apprezzava le forme gentili, eleganti, graziose, femminee del Canova.
Sarà la generazione successiva di studiosi a riscoprire il Neoclassicismo e il suo massimo esponente.
Ed è così che Canova riacquistò il posto cruciale che di diritto gli spetta nella storia dell’arte.
Il 2022, come detto, è il bicentenario della sua morte e per ricordarlo ci sono molte manifestazioni in sua memoria senza dimenticare che tra le istituzioni in prima linea c’è il Comune di Possagno in strettissima collaborazione con il locale Museo Canova.
Altre sono, ad esempio, a Treviso fino al 25 settembre presso il Museo Bailo oppure a Tremezzo (Como) alla villa Carlotta o a Venezia alla Galleria d’Arte Moderna.
Foto: Pixabay
Autrice:
Monica Palazzi