Le donne e gli affetti noti di Napoleone

le donne nella vita di Napoleone

Nella vita di Napoleone le donne ebbero un ruolo piuttosto importante, sia per quanto riguarda la sua vita sentimentale che per quanto riguarda la sua vita familiare.

In questo articolo ripassiamo quelle che furono i principali affetti nella vita del generale francese.

Sua madre

Parlando delle donne di Napoleone la prima da menzionare è sicuramente la mamma. 

Oltre a svolgere il ruolo di madre era anche una sorta guardia del corpo per Napoleone.

Era proprio lei a convincere il suo dottore di fiducia a raggiungere il figlio in quanto non si fidava di quelli locali. SI affermava che la mamma avesse una testa d’uomo su un corpo di donna e sapendo quando fosse misogino era sicuramente da considerarsi un complimento.

Fu lei a credere per prima nelle grandi possibilità del figlio e non lo abbandonerà mai seppur non ami nessuna delle sue due mogli.

Lo segue all’Elba e lo aiuta nel suo tentativo di ritorno dei “Cento Giorni”, ma le verrà impedito di andare con lui a Sant’Elena, tanto che saprà della sua morte solo a fine luglio perché allora le trasmissioni delle informazioni era,ovviamente,più difficile.

Le mogli di Napoleone

Altre donne importanti furono,come accennato,le due mogli. Parliamo di quelle ufficiali dal momento che è più che noto che intrattenesse relazioni con amanti in vari punti del regno.

La prima Giuseppina è più anziana di lui di sei anni, è vedova e il primo marito è finito ghigliottinato durante il periodo del Terrore. Ha due figli dal precedente matrimonio. 

Nel 1810 chiede ed ottiene l’annullamento del matrimonio in quanto il Bonaparte l’accusa di non essere in grado di dargli un erede.

La seconda moglie, Maria Luisa, è  più che altro una rivalsa sulla società poiché vuole dimostrare di poter prendere in moglie una principessa.

Napoleone quando la sposa ha ventidue anni più di lei.

Questa donna, un’Asburgo, non è una bellezza però riesce a dargli un erede maschio.

Quando tutto precipita la donna se ne torna a Vienna senza alzare un dito per il marito.

Il figlio, Francois Aiglon, anche noto come Napoleone II di Francia, la seguirà però verrà allevato da precettori che gli cambieranno perfino in nome in Franz così da fargli dimenticare il padre divenuto ormai troppo ingombrante.  Il ragazzo morirà di tisi a soli 22 anni.

Era stato soprannominato l’aquilotto (aiglon) perché il padre era l’aquila

relazioni amorose di napoleone

Le sorelle di Napoleone

Ora passiamo alle sorelle.

La prima è Paolina che è stata data in moglie a Camillo Borghese. Tra le sue date di compagnia c’è la madre di Cavour che è stato chiamato così proprio in onere del Borghese.  

E’ l’unica delle sorelle che accompagnerà Bonaparte all’Elba e tenterà anche di raggiungerlo a Sant’Elena.

Poi c’è Elisa che si sposa al capitano Felice Baciocchi che diventerà grazie al famoso fratello di Lei principe di Piombino e Lucca. Chiamerà in onore del fratello una figlia Napoleona.

Per rappresaglia gli Austriaci poi la rinchiuderanno al Spielberg, carcere duro, che per la cronaca è sempre quello del Pellico ne “Le mie Prigioni”.

Infine Carolina che sposerà un valoroso soldato di nome Murat. 

La donna è una doppiogiochista perché inizialmente sostiene il fratello per poi tradirlo e schierarsi dalla parte degli austriaci seppur invano pur di non perdere il regno di Napoli.

Le sorelle, un po’ come con il cognome di Napoleone, cambiarono il loro nome poiché i loro originari li credevano un po’ troppo isolani.  

Carolina era Maria Annunziata,Paolina nasce come Maria Paola e ed Elisa era Anna Maria.

Il Codice Napoleonico e la misoginia

Il codice Napoleonico per la creazione del quale Bonaparte stesso ha partecipato alla metà delle cento riunioni preparatorie, facendo e disfacendo i 2.281 articoli che lo compongono. 

Questo codice ha, indubbiamente delle luci e delle ombre, ad esempio la moglie tornava a essere sottomessa al marito al quale doveva sempre obbedienza e senza l’autorizzazione di quest’ultimo non poteva fare nemmeno testamento seppur Napoleone volesse, almeno formalmente, una legge uguale per tutti così sembra non essere.

Autrice: Monica Palazzi

Curiosa, viaggiatrice, dog lover e con una grande passione per la scrittura.

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