Encyclopedie è la primissima versione dell’enciclopedia, anzi si può tranquillamente affermare che è l’enciclopedia per antonomasia.
Questa enorme opera pubblicata con lo scopo di far conoscere a tutta l’umanità le scoperte dell’uomo che erano state possibili grazie all’intelletto e alla ragione dell’essere umano.
Un preambolo sull’Illuminismo
Per comprendere la genesi di questa opera rivoluzionaria, bisogna prima di tutto capire in che momento storico ci troviamo.
Ma che cos’è esattamente? E’ una corrente culturale o forma di pensiero che mira ad “illuminare” la mente dell’umanità che fino ad allora era stata annebbiata dalla superstizione, dall’ignoranza, dalla paura e grazie all’intelletto umano e, quindi, alla scienza e alla ragione che l’essere umano è in grado di evolversi e migliorarsi.
Quando nasce l’Illuminismo? Nasce in Europa nel XVII secolo.
Dove nacque? Inizialmente in Inghilterra (siamo un secolo prima dell’epoca vittoriana) poi si sviluppò in Francia e, quindi, nel resto d’Europa ma così pure in America.
Chi furono i più importanti illuministi francesi? Come già detto furono Montesquieu, Voltaire, Diderot e Rousseau.
E quelli inglesi? Hume, Smith, il conte di Shaftesbury (Anthony Ashley Cooper), Francis Hutcheson, Jeremy Bentham.
E ve ne furono di Italiani? Sì, ci furono Verri, Parini e Beccaria.
Quali sono i valori dell’Illuminismo? La libertà, l’uguaglianza, la fratellanza e la tolleranza. .
Perché il ‘700 è chiamato secolo dei Lumi? Perché la ragione è paragonata alla luce e come questa illumina e disperde l’oscurità, così l’intelligenza elimina il buio dell’ignoranza.
Cosa ci ha lasciato l’illuminismo oggi? La fiducia nel progresso e nella modernità e questi due valori non ci devono abbandonare mai.
L’Illuminismo e l’importanza della libertà così come dell’uguaglianza, fratellanza e tolleranza e questi valori nonostante siano passati dei secoli sono tuttora attuali perché credo che sia grazie a questi concetti se ogni giorno possiamo progredire e fare qualche scoperta utile.
La prima edizione dell’encyclopedie
Nasce nel 1745 dall’idea di tradurre l’eciclopedia dell’inglese Chambers e fu così che l’incarico venne affidato a Diderot e D’Alambert.
Ebbe come collaboratori diversi giovani poco conosciuti, ma pure innumerevoli personalità dell’epoca.
Tra gli altri nomi importanti troviamo anche Montesquieu (autore della voce “gusto”); Voltaire (eleganza, immaginazione, storia,etc) e Rousseau (musica).
Il primo volume appare il 1 luglio 1751.
E’ un opera davvero molto vasta poiché si compone di 17 volumi di testo, 4 supplementari e 11 di disegni.
I soldi necessari per poter fare la pubblicazione si hanno grazie a circa cinquemila sottoscrizioni.
Quest’enciclopedia diventa così lo strumento di diffusione del pensiero filosofico, scientifico e tecnico dell’illuminismo francese.
L’opposizione da parte della chiesa
L’opera identifica un periodo (Illuminismo) e i suoi protagonisti. E, come già detto, è un concatenamento di conoscenze poiché contiene tutto quanto il sapere dell’epoca ossia del XVIII secolo.
Ci sono voluti 20 anni e tanta tenacia per superare tutte le censure di quel periodo.
La pubblicazione dell’opera, difatti, fu sospesa dal Parlamento e dalla corte quindi fu pubblicata in maniera semiclandestina dopo la condanna della chiesa che avvenne nel 1759.
Poté proseguire grazie all’appoggio, anche generoso di Madame De Pompadour e all’ostilità verso i Gesuiti di De Malesherbes direttore dell’ufficio di censura.
La relazione con l’illuminismo e la censura
L’Encyclopedie era un’opera nuova, estesissima ma soprattutto molto moderna e progressista.
Il messaggio che si voleva lanciare con la realizzazione di un’opera del genere è che l’umanità progredisce ogni giorno di più, in perfetta assonanza con quelli che erano i principi che l’illuminismo proponeva.
Questa collana di tomi sottintendeva inoltre che il progresso è reso possibile dall’intelletto dell’uomo e dalle sue scoperte, e non dai dogmi religiosi. Come conseguenza, scrivendola si sta affermando che il dogmatismo teologico costituisce un’impedimento al pieno pieno sviluppo dell’umanità e della società.
Secondo l’encyclopedie il progresso si presenta nella scienza e poi grazie ai filosofi si riflette anche nella religione, nella morale e nella politica.
L’encyclopedie getta le basi per il concetto che oggi indichiamo con il termine “scienze umane”.
Viene meno quindi il concetto fino ad allora pienamente riconosciuto del deus ex machina che con un intervento “dall’alto” è in grado di cambiare le sorti dell’uomo, del mondo e della natura.
L’eliminazione pura e semplice di Dio come spiegazione dei fenomeni naturali ed umani genera in quel momento una forte reazione da parte del clero.
Implicazioni
E’ così che la letteratura e la scienza non formano più due domini separati anzi le grandi scoperte ad esempio, solo per citarne un paio, la teoria della gravitazione universale o la macchina a vapore entusiasmano i filosofi stessi.
Lo spirito dell’encyclopedie fu perciò: innovatore, laico e anticonvenzionale.
Autrice: Monica Palazzi
Curiosa, viaggiatrice, dog lover e con una grande passione per la scrittura.