I fiori sono ingredienti in una miriade di ricette. Ovviamente si parla dei fiori edibili vale a dire di quelli commestibili che sono l’ideale per i risotti, le insalate, gelatine e semifreddi ma si prestano per essere utilizzati anche per preparazioni di pane e dolci.
Quali sono i fiori più utilizzati e le loro virtù naturali
I fiori più utilizzati sono sicuramente le viole, le primule, le rose, ma anche i fiori di pesco, di basilico, di camomilla, malva e tiglio.
I loro sapori vanno dal fruttato al piccante all’agro. Ma a parte il gusto che quello, ovviamente, è personale ciò che conta sono le loro proprietà nutrizionali in quanto hanno un elavato contenuto di antiossidanti, minerali e vitamine come la A e la C, ed hanno pure effetti antietà e sono di aiuto per il sistema immunitario.
Sono poveri di grassi e di proteine però sono ricchi di acqua e fibbre perciò danno una mano all’intestino.
Ma non solo questo perché grazie al loro profumo sembra che siano in grado di sviluppare e stimolare le vie olfattive così da rilasciare a livello cerebrale dei neurotrasmettitori della felicità e, udite udite, sembra che siano anche in grado di aiutare a far perdere peso (ideale soprattutto per chi soffre di fame nervosa).
I fiori dalla corolla dalle tinte accese (viole, petunie così giusto per dirne due) indicano che hanno un’elevata concentrazione di antiossidanti e, quindi, proteggono dai radicali liberi che sono coloro i quali causano l’invecchiamento cellulare precoce e malattie degenerative.
Per quanto riguarda,i nvece, gli antociani (gli antociani sono dei pigmenti vegetali idrosolubili presenti nei fiori, ma anche nei frutti) di colore violetto/blu delle viole stimolano le difese immunitarie e contribuiscono alla formazione del collagene. Il collagene serve per avere elasticità e tonicità alla pelle che con l’invecchiare si perde.
Licopene
Il licopene (il licopene è un caroteide ed è “il responsabile” del colore rosso) che si trova nei papaveri invece aiuta ad abbronzarsi in modo sano ed è utile, anch’esso, a combattere l’invecchiamento e le malattie cardiovascolari così come alcune forme tumorali.
Per la prossima estate, invece, bisogna ricordarsi che i fiori commestibili sono alleati nella tinatarella perché aiutano a farci prendere un colore uniforme e non a chiazze o macchie.
Ma per il resto dell’anno fanno bene alla pelle, in generale, e agli occhi in quanto sono ricchi di sostanze carotenoidi. E per questo sono indicati i fiori di colore rosso-arancione come il nasturzio.
Quelli bianchi e gialli, invece, sono ricchi di sostanze che contrastano i radicali liberi,virus e batteri, diabete, e forme infiammatorie in genere, e aiutano a rallentare i processi d’invecchiamento della retina e previene anche la degenerazione della macula nelle persone anziane. La macula è quella parte dell’occhio che è posizionata al centro della retina e che ci permette di leggere, guidare, camminare e riconoscere il viso delle persone che ci stanno intorno. Di questa categoria fanno parte, ad esempio, i gelsomini e le calendule.
Ci sono anche diverse applicazioni che possono aiutare a conoscere queste svariate tipologie di fiori e possono essere scaricate per lo più gratuitamente sia da Smarthone sia da Iphone e basta andare sul Play Store nell’ Apple Store e due di esse sono Planta oppure Flourish.
Come utilizzare i fiori edibili: ecco alcuni consigli
I fiori edibili, più di buon comando si trovano tranquillamente in qualsiasi supermercato di medie o grandi dimensioni.
Per quanto riguarda, invece, quelli un po’ più particolari l’ideale è acquistarli on line presso gli e-commerce specializati oppure una valida alternativa, per chi non è super tecnologico, è andare direttamente presso delle aziende agricole o ancora meglio se biologiche.
Ovunque si vada però bisogna fare attenzione a che i fiori siano freschi e di tipo alimentare e questo non solo a livello alimentare ma anche e soprattutto come filiera produttiva.
Vale a dire che non devono avere dei pesticidi o altre sostanze dannose alla salute.
Evitare quindi la raccolta fai da te nei boschi o nei prati se non si conoscono davvero e realmente le specie e soprattutto non andare a raccoglierli nei pressi della tangeziale che è sicuramente una zona altamente inquinata.
Autrice:
Monica Palazzi