Le meravigliose coste lambite dall’acqua azzurra del mare, i deliziosi piatti siciliani famosi in tutto il mondo per la loro bontà, la storia millenaria che ne ha fatto un crocevia di civiltà per secoli: Pantelleria è questo, ma è anche molto altro. L’isola, infatti, naviga come una barca tra le onde di miti e leggende, sbattuta avanti e indietro tra le creature che si dice abbiano toccato la sua terra. Gli abitanti del luogo custodiscono questi miti con cura e passione, tramandandoli di generazione in generazione per mantenerne vivo il ricordo. Nascoste tra le affascinanti grotte dell’isola, sotto gli scogli e i faraglioni che ogni giorno vengono accarezzati dalla spuma del mare, giacciono storie di mostri ed eroi, di amicizia e d’amore.
Se vuoi scoprire questa parte segreta di Pantelleria, non ti resta che continuare la lettura e lasciarti conquistare dalla sua magia.
Pantelleria come letto di Ulisse e Calipso
Si narra nell’Odissea che Ulisse, naufragato sull’isola di Ogigia, fosse stato raccolto dalla ninfa Calipso, la quale se ne prese cura spinta dal suo ardente desiderio. Ebbene, secondo alcuni Pantelleria altro non è che quella stessa isola su cui l’eroe omerico passò sette anni della sua vita, tra le braccia della ninfa. E la meravigliosa dimora della ninfa sarebbe la Grotta di Sataria, un luogo descritto nell’opera come meraviglioso, pieno di giardini e sorgenti e fiori di ogni tipo. In questo paradiso terrestre, Calipso amò Ulisse con forza e passione, nonostante il suo cuore appartenesse esclusivamente alla moglie Penelope.
In questa isola Calipso era imprigionata, e passava le sue giornate a bagnarsi nelle acque sorgive e a tessere con le sue schiave. Ella era stata condannata a innamorarsi di ogni uomo che fosse giunto su quel luogo, per poi vederlo partire tragicamente come un’onda che si ritira nel mare. Per trattenere Ulisse con sé, la ninfa gli propose più volte l’immortalità. Ma non c’era nulla da fare, Ulisse desiderava tornare a casa sua, a Itaca.
La Grotta di Sataria è diventata un simbolo, un luogo di grande interesse per i turisti che visitano Pantelleria. Le sorgenti termali della grotta e il suo ambiente suggestivo continuano ad attrarre visitatori affascinati dalla storia di desiderio e perdita che permea questo luogo, in cui si sono consumati un forte amore ma anche una grande sofferenza.
Lo specchio di Venere
Lo Specchio di Venere, o Lago di Venere, è uno dei luoghi più emblematici e affascinanti dell’isola di Pantelleria. Questo lago vulcanico, situato in un antico cratere, è circondato da una leggenda che arricchisce ulteriormente il suo mistero e la sua bellezza.
Il Lago di Venere è alimentato esclusivamente da piogge e da sorgenti termali, e non ha contatti diretti con il mare. È per questo estremamente limpido e tranquillo. Le acque del lago sono ricche di minerali come silice, carbonato di sodio e zolfo, che conferiscono proprietà benefiche ai fanghi termali che si formano sul fondo. Durante l’estate, quando il livello dell’acqua scende, questi fanghi possono essere raccolti e utilizzati per diversi scopi, terapeutici ed estetici.
Il nome del lago deriva dalla leggenda che gli aleggia intorno. Sembrerebbe infatti che, prima dei suoi appuntamenti con il dio del vino e del piacere sensibile Bacco, la dea Venere venisse a specchiarsi in questo meraviglioso lago. Le acque calme e placide restituivano alla dea tutta la bellezza del suo volto, e la sua vanità divina veniva estasiata prima di ogni incontro.
Nel lago sono stati trovati anche resti di un santuario dedicato alla dea, che aumentano il valore turistico del luogo.
L’elefante e la bambina
L’Arco dell’Elefante è una delle formazioni rocciose più iconiche di Pantelleria. Situato vicino a Cala Levante, è facilmente riconoscibile grazie alla sua forma unica che ricorda la testa di un elefante con la proboscide immersa nel mare. Questa formazione naturale è il risultato di antiche eruzioni vulcaniche e dell’erosione marina che hanno scolpito la roccia lavica nel corso dei millenni.
Dietro questa formazione rocciosa, però, si cela una leggenda. Secondo questa storia, un elefante e una bambina erano legati da una profonda amicizia. Un giorno, dopo lunghe giornate di nuoto faticoso, giunsero all’isola di Pantelleria. L’elefante, stanco dalla nuotata, immerse la proboscide nell’acqua, e la bambina si tuffò nel mare.
L’isola fu improvvisamente scossa da una violenta esplosione. Il vulcano aveva eruttato e la lava aveva pietrificato l’elefante e la bambina, trasformandoli in rocce per l’eternità. L’elefante è ora l’Arco dell’Elefante con la sua proboscide, mentre la bambina è diventata il faraglione lì vicino. Questi due sembrano essere il simbolo della loro amicizia.
Pantelleria è un’isola in cui leggenda e realtà si mescolano in un legame indissolubile, e i luoghi più famosi che attraggono visitatori da ogni parte del mondo sono al contempo reali e immaginari. La Grotta di Sataria, lo Specchio di Venere e l’Arco dell’Elefante sono concreti e narrano continuamente, da secoli e per secoli, le storie che custodiscono. Se vuoi visitare i luoghi in cui hanno avuto luogo queste storie da vicino, prenota un giro in barca su nautilusboat.it, e lasciati incantare dalle meraviglie di Pantelleria.
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