La storia del cioccolato, da dove viene?

la storia del cioccolato

Cosa sappiamo del cioccolato?!

Se adoriamo il cioccolato riteniamoci fortunati di non essere nati in Europa prima del XVI secolo quando ancora non si conosceva la sua esistenza.

Difatti è stato importato nel Vecchio Continente dall’America Centrale, da dove ha origine, grazie agli spagnoli.

Da dove viene il cioccolato?

I Maya utilizzavano il cacao in una bevanda amarissima e solo una volta arrivata in Europa è stato pian piano modificato fino ad arrivare come quello che conosciamo noi. Se non l’hai mai provato, il cacao puro, soprattutto quando è fresco e non tostato, ha un sapore a dir poco disgustoso!

Il cacao ha percorso delle strane vie per arrivare fino a noi perché è passato per l’America Centrale, la Spagna, la Francia, l’Italia, la Svizzera, il Belgio e i Paesi Bassi, la Svizzera solo per citarne alcuni.

Ma dove tutto ebbe inizio?

La storia del cacao incominciò circa duemila anni prima di Cristo nel Sud del Messico dove in quelle zona cresce in maniera spontanea un arbusto le cui fave, ossia i frutti, contengono dei semi che venivano adoperati da nobili, re e sacerdoti per farne una bevanda amara e a cui spesso veniva aggiunto anche del peperoncino per speziarla e quindi è poi era adoperata durante dei riti sacri.

Gli Olmechi (erano un’antica civiltà precolombiana che abitava nella zona tropicale che corrisponde grosso modo a quello che oggi sono gli stati messicani di Veracruz e Tabasco sull’Ismo di Tehuantepec) avevano denominato quella pianta e i suoi frutti “kakawa” e la bevanda che se ne aveva “xocoatl” e questo nome poi è stato utilizzato anche dai Maya.

In realtà fu proprio questo popolo ad utilizzare per prima questa pianta sia come merce di scambia sia per mangiarla/ berla o per festeggiare delle nascite o fatti importanti.

Il kakawa veniva tostato  e macinato poi mischiato  con acqua  e sbattuto fino ad averne una miscela schiumosa.

Con la fine dei Maya sono gli Atzechi poi e i Toltechi prima a ereditare la tradizione per questa bevanda amara che fonte di energia e, dicono loro, pure di saggezza senza contare i poteri afrodisiaci.

cioccolato e cacao

La nascita del cioccolato moderno

Ma chi furono i primi europei ad entrare in contatto con il cacao? Si tratto degli uomini di Cristoforo Colombo, ma successivamente nel 1520 è stato il navigatore spagnolo Herman Cortes  che portò in patria il ricco carico che gli era stato regalato dall’imperatore atzeco Montezuma II a seguito di una visita alla sua corte.

Sono, con buona probabilità, le sue virtù terapeutiche ad interessare allo spagnolo dato che il gusto era ancora indubbiamente troppo amaro per poter piacere.

In Spagna l’uso della bevanda si diffonde velocemente però con scopi medicinali dato che viene utilizzata  per curare svariati disturbi.

Però, per fortuna, alcuni frati gesuiti iniziano a sostituire gli ingredienti originari come il mais e il peperoncino con lo zucchero di canna e ciò ne fece sicuramente una bevanda più buona.

Alla fine del 1500 la cioccolata così modificata è molto apprezzata a corte. Nel 1585 la Spagna inizia ad importare ingenti quantitativi di cacao dall’America Centrale con lo scopo di farne un fiorente commercio.

In principio è molto apprezzata nei territori sotto stretto controllo spagnolo come, ad esempio, l’Italia. 

Ed è stato grazie ai gesuiti se la bevanda si sviluppa nel resto d’Europa.

Il caffè affascina i borghesi mentre il cacao piace ai nobili! Come mai questa diversità? Perché il primo è di più veloce preparazione quindi più pratico per i borghesi che devono lavorare mentre il secondo è di più lenta preparazione perciò meglio si confà ai nobili che passano le loro giornate a corte nei palazzi.

In ogni modo è, comunque, all’epoca un lusso che pochi si possono concedere. 

Un passaggio fondamentale è il passaggio della cioccolata dallo stato solido a quello liquido e, infine, alla polvere.

Nel Settecento che nasce il cioccolato in tavolette e di lì a poco il passaggio per entrare nelle pasticcerie è davvero molto breve.

La cioccolateria italiana

Per quanto riguarda, però, l’Italia già alla fine del 1500 il cioccolato dalla Spagna raggiunge Torino per merito della Duchessa Caterina Michela che è figlia di Filippo II di Spagna  e sposa di Carlo Emanuele I di Savoia.

Ed è proprio qui che un secolo dopo nasce la prima cioccolateria d’Italia.

Come mai nasce il gianduiotto? Per far fronte con materiale “nostrano” alle difficoltà di reperimento (i costi assai elevati) del cacao che arrivava dalle Americhe!

In Sicilia, sempre grazie agli spagnoli, nasce la prima vera e propria barretta di cioccolato grazie alla lavorazione a freddo.

Nel Settecento in Olanda viene scoperto un metodo che è definito “lavorazione olandese” per avere il cacao in polvere e da lì si passera a scoprire come ottenere il burro di cacao e si avrà poi l’idea di come ottenere il cioccolato da mangiare.

Quando nasce il fondente? Il fondente si ha a fine Ottocento e per merito di uno svizzero ossia Rudolf Lindt.

Autrice: Monica Palazzi

Curiosa, viaggiatrice, dog lover e con una grande passione per la scrittura.

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