Efficienza Energetica: come si misura?

efficienza energetica

Conoscere l’efficienza energetica di un immobile, è obbligatorio per legge dal 2005. 

Indispensabile per una maggiore trasparenza sull’effettivo consumo delle apparecchiature domestiche, dei sistemi di illuminazione, di riscaldamento e di produzione dell’acqua calda, è utile in caso di affitto, di donazione o vendita dell’immobile, per incoraggiare eventuali interventi di adeguamento e quindi migliorativi. 

Per quanto il calcolo dell’efficienza energetica possa essere un’operazione piuttosto complessa, oggi per fortuna, esistono degli strumenti avanzati che consentono una misurazione domestica pressoché precisa del dispendio di luce e gas. 

Cos’è e come si misura l’efficienza energetica

Conoscere preventivamente l’efficienza energetica di un palazzo o di un appartamento serve per avere un’idea più o meno precisa dei consumi e delle spese da affrontare, nonché per incoraggiare eventuali migliorie.

La misurazione fa riferimento alle linee guida dell’IPMVP, l’International Performance Measurement and Verification Protocol, tenendo conto:

  • della geometria e dell’esposizione dell’immobile,
  • della zona climatica,
  • dei materiali di costruzione,
  • della tipologia di impianto di riscaldamento,
  • della qualità degli infissi,
  • del sistema di illuminazione e di produzione dell’acqua calda (caldaia o scaldabagno). 

Le caratteristiche energetiche dell’immobile sono riportate nell’APE (Attestato di Prestazione Energetica), documento che chiarisce la classe di appartenenza (sono dieci e vanno dalla G alla A4) e su cui vengono indicati anche tutti i lavori di miglioria da effettuare per far aumentare l’efficienza della struttura.

Ha validità di 10 anni, trascorsi i quali è necessario provvedere ad una nuova misurazione. L’APE va comunque aggiornato anche nel caso in cui siano già stati eseguiti degli interventi di ristrutturazione oppure di riqualificazione, come ad esempio la sostituzione degli infissi, della pavimentazione oppure della caldaia. 

In genere, la misurazione dell’efficienza energetica è un compito che spetta ad un professionista non coinvolto nella proprietà, ovvero il certificatore energetico. Chi non conosce la classe energetica della propria abitazione e non ha la premura di produrre in tempi brevi il documento, potrebbe andare incontro a pesanti sanzioni amministrative dall’importo variabile che oscilla mediamente tra i 300 e i 18.000 euro

Strumenti per conoscere l’efficienza energetica di una casa

Fermo restando che la misurazione va affidata ad un soggetto competente, che peraltro provvederà al rilascio dell’attestato obbligatorio (APE), è possibile comunque conoscere con una discreta precisione il reale consumo energetico all’interno di un appartamento. Ciò consente di poter valutare la necessità di interventi di ammodernamento e di riqualificazione energetica.

Tra gli strumenti utili per poter svolgere questa operazione in maniera piuttosto minuziosa si segnalano:

Il wattometro

Dotato di un particolare sistema digitale, l’apparecchio consente di calcolare il dispendio energetico domestico durante un determinato lasso di tempo, misurando la potenza attiva degli apparecchi connessi al sistema.

L’installazione in casa di questo dispositivo consente di individuare in maniera rapida ed efficace l’elettrodomestico oppure l’impianto che consuma di più nell’arco di un giorno oppure di una settimana (sarà lo stesso utente a scegliere l’intervallo, in base alle specifiche necessità). I dati restituiti dallo strumento consentono di poter controllare i consumi anche in modalità stand-by e non solo attiva. Il wattometro offre risultati molto più precisi di un semplice contatore e permette di registrare anche valori decisamente bassi o altrimenti poco percettibili.

Per fare ciò, si affida a quattro parametri fissi e stabili, ovvero il massimo valore rintracciabile, il minimo che può essere calcolato, la tensione di isolamento nonché la classe di precisione. A seconda del tipo di misurazione richiesto, sul mercato se ne possono trovare di diverse tipologie: 

  • elettrodinamici,
  • elettronici,
  • termici,
  • elettrostatici,
  • trifase,
  • con calcolo a induzione,
  • a basso fattore di potenza.

Lo Smart meter

Estremamente preciso, l’apparecchio intelligente consente di leggere e conoscere nel dettaglio i consumi del contatore. Possedere un simile strumento di ultima generazione permette di ottenere diversi vantaggi, tra cui la possibilità di consultare in qualsiasi momento della giornata e in tempo reale i valori relativi ai consumi.

In questo modo si semplificano non solo le operazioni di calcolo, ma anche gli eventuali cambi di tariffa o di gestore della fornitura. Consente di poter risolvere delle problematiche relative a un eccessivo utilizzo della luce e a razionalizzare i consumi di lavastoviglie, lavatrice, scaldabagno (ove presente), forno elettrico e di qualsiasi altro elettrodomestico oppure di impianto che determina un maggiore dispendio energetico in casa. 

Qual è la differenza tra i due strumenti di misurazione dell’efficienza energetica domestica?

Lo smart meter è un apparecchio molto completo. Rispetto al wattometro consente di effettuare un calcolo totale sull’andamento del proprio dispendio di energia. Pertanto, è possibile controllare quanto si consuma tenendo accesi tutti gli apparecchi di cui non si riesce a fare a meno. In base ai dati ottenuti, si può ovviare con delle soluzioni ad hoc al caro bolletta, che migliorano il comfort abitativo, offrono un enorme vantaggio per il portafogli nonché per la sostenibilità ambientale, che oggi non può e non deve passare in secondo piano. 

Ricorda infine che nel calcolo dell’efficienza energetica bisogna tenere conto dell’uso di fonti d’energia rinnovabile come i pannelli solari.

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