La storia dei gioielli: dall’antichità ai giorni nostri

la storia dei gioielli


Esistenti a partire dall’epoca paleolitica, ancora oggi i gioielli come collane, bracciali e orecchini, vengono indossati da persone in tutto il mondo per ornare il corpo e apparire più eleganti.

Grazie a questi preziosi si riesce soprattutto ad esaltare la personalità e a valorizzare alcune caratteristiche fisiche. In passato, tuttavia, il gioiello non è stato sempre considerato un oggetto di bellezza.

Nell’epoca moderna, gioielli classici non passano mai di moda, per cui anche gli e-commerce hanno registrato un netto aumento delle vendite, così come riporta il Sole 24 Ore.

Le origini dei gioielli

La storia dei gioielli è piuttosto antica e risale all’ultima suddivisione del Paleolitico, ovvero a circa 40.000 anni fa. Ai tempi si realizzavano ninnoli con conchiglie, denti di pesce o zanne di mammut, che poi venivano sagomati e incisi. 

Quando l’uomo iniziò a lavorare l’oro la diffusione degli accessori ornamentali aumentò in modo massiccio. I preziosi divennero sempre più curati dal punto di vista estetico e spesso l’oro veniva accostato ad altri materiali come l’argento.

Specialmente in Oriente i gioielli con pietre colorate furono considerati simboli di diversificazione sociale. Grazie ai Fenici vennero successivamente prodotti gioielli dalle forme sempre più elaborate, oltre che in bronzo e pasta vitrea.

In ogni caso l’Egitto rappresenta una testimonianza importantissima di abilità tecnica. I pezzi più belli e pregiati, come i pettorali trapezoidali impreziositi da lapislazzuli e da intarsi colorati, venivano indossati dai faraoni.

A questo riguardo il ricco corredo ritrovato nella tomba di Tutankhamon, risalente al 1341 a.C., rappresenta un chiaro esempio di fastosità. Solo più tardi altre tecniche, sebbene già iniziate dai Sumeri e dagli Etruschi, come ad esempio la “cera persa” e la “granulazione”, furono ulteriormente perfezionate.

Nell’antichità sono stati prodotti numerosi gioielli in ceramica e smaltati. In Grecia, in particolare, vennero creati diademi con sottili lamine d’oro, anelli con rare gemme e sontuosi orecchini pendenti con lavorazione a filigrana. 

Si deve invece ai romani l’uso dell’anello come segno di fidanzamento. Gli artigiani orafi, riuniti in corporazioni, si dedicarono anche alla produzione di gioielli con fili perle, pendenti pomposi e orecchini a forma di mezzaluna. 

Il significato storico dei gioielli

Allo stesso modo di ciò che avviene con gli usi e i costumi, anche i gioielli sono ricchi di valenze simboliche. I popoli susseguitisi nel tempo hanno cercato di mostrare una certa appartenenza sociale, religiosa o politica indossando oggetti preziosi con un preciso significato.

Le prime civiltà identificavano le divinità attraverso elementi naturali di vario genere. Con il passare del tempo, quando vennero affinate le capacità manuali, i gioielli diventano talismani che raffigurano animali o astri.


Soprattutto gli uomini che si dedicavano alla caccia erano soliti ornare il corpo con questi preziosi consacrati, realizzati con materiali organici e inorganici, come ossa dalla forma particolare e trofei recuperati dalla selvaggina. 

Per diverso tempo i gioielli sono quindi considerati come dei portafortuna, ovvero degli amuleti magici che infondono protezione a chi li indossa, ma non solo. Diventano anche parte del corredo funebre insieme alle armi, così come è stato provato dalle testimonianze rinvenute.

Solo con l’avvento delle civiltà egizie e mesopotamiche i gioielli cominciano ad assumere forme e significati simili a quelli moderni. Le innovazioni che sono state introdotte da questi abili artisti non hanno fatto altro che aprire la strada alla moderna oreficeria.

I gioielli dal Medioevo a oggi

Nel corso del Medioevo si diffondono i primi gioielli con simboli cristiani e cavallereschi. Solo durante l’epoca classica le creazioni divennero più elaborate, grazie soprattutto all’aggiunta di gemme e smalti. Il lavoro artistico di oreficeria venne poi subordinato al valore delle pietre preziose nel periodo barocco.

Maggiore severità si riscontra invece dello stile neoclassico. Nel 1850, con il movimento romantico, si assiste ad un ritorno dei gioielli in voga nell’Alto Medioevo. Il crescente benessere economico favorisce nuove produzioni che rivelano un gusto dilagante per il lusso. La luminosità delle pietre, specialmente del diamante, diventa un aspetto determinante per valutare la bellezza dei preziosi.

I gioiellieri francesi appartenenti al movimento dell’Art Nouveau iniziano ad utilizzare materiali insoliti come l’avorio, abbracciando forme armoniose e ispirate alla natura. In seguito alla seconda guerra mondiale il gioiello viene inteso non solo come uno status symbol, ma anche quale forma di investimento.

Maggiore attenzione verrà quindi prestata alla selezione delle pietre, all’incastonatura e al taglio. In ogni parte del mondo nuovi artisti orafi iniziano ad emergere per le creazioni originali e curate in ogni più piccolo dettaglio.

Negli ultimi anni, tuttavia, l’elevato costo dei metalli preziosi e delle pietre, ha imposto l’uso di materie prime maggiormente accessibili e quindi la nascita di una gioielleria alternativa, orientata verso nuovi design e l’impiego di materiali poveri, fra cui resine, pietre sintetiche e particolari plastiche. 

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