Pesce azzurro: benefici e consigli in cucina

pesce azzurro

Quando si parla di “pesce azzurro” ci si riferisce a quel gruppo che comprende tanti pesci come, ad esempio, alici e sardine ma anche tonno, pesce spada, merluzzo e sgombro.

Ma come mai si chiama “pesce azzurro”?

In realtà ha davvero poco o niente di azzurro ma è così definito perché se in pescheria lo guardiamo nel suo complesso sembra quasi che nell’insieme prenda un riflesso di colore blu anzi, per essere precisi, bluastro ed ecco spiegato il suo nome quindi proprio niente di scientifico!

Una fonte di Omega 3

Cosa sono gli Omega 3?  Gli Omega 3 sono dei grassi di buona qualità che contengono ferro, magnesio, rame ma soprattutto il selenio. Questi sono contenuti anche in prodotti vegetali quali noci, avocado ed altri.

E perché il selenio è così importante? Semplice! I nostri pesci ormai sono “inquinati” anche loro come il mare che li ospita e contengono molto ma molto mercurio che è un metallo assai dannoso per la nostra salute e il selenio, di contro, è in grado di contrastare questo “meccanismo” !

Mangiando questo tipo di pesce assumiamo anche molto vitamine, ad esempio, quelle del gruppo B e quelle liposolubili come lo sono la A e la D. 

Pesce azzurro, un alleato della nutrizione sana

Qual è il pesce migliore sotto questo punto di vista? Sicuramente lo sono le arringhe che sono assai ricche di vitamina D che è davvero un portento per avere ossa forti e sane.

Una cosa molto importante, e da non sottovalutare, i pesci che si possono mangiare interi quindi in quelli in cui non viene scartato niente di niente come le alici sono una buona anzi ottima fonte, per l’appunto, di calcio dato che una sola porzione va a coprire all’incirca il 22 per cento del nostro fabbisogno di un giorno intero relativamente a questo minerale.

Ma non è solo questo che rende il pesce azzurro un ottimo alimento. E’ difficile che sia prodotto in allevamento poiché si riproduce senza grossi problemi in maniera naturale e, soprattutto, è ancora presente nei nostri mari nazionali in grande abbondanza. 

Ma la notizia positiva che non bisogna mangiare solo ed esclusivamente pesce fresco per avere  una buona copertura dei “nostri famosi” Omega 3. 

Per il nostro scopo possono andare più che bene pure i pesci in scatola o quelli surgelati. Anche queste due tipologie di pesce seppur lavorata (poco o tanto) riescono a mantenere, comunque sia, un discreto livello di questi preziosi elementi.

I grassi del pesce azzurro

Rispetto alla media dei pesci, secondo diversi studi, quello azzurro contiene più lipidi che sono grassi di un gruppo ottimo in quanto sono monoinsaturi, polinsaturi e soprattutto e, per l’appunto, gli Omega 3 che, come già diverse volte ribadito, sono fondamentali per la nostra salute.

Il consumo di questi lipidi va “a correggere” l’abbondanza di Omega 6 che introduciamo nella nostra alimentazione a causa dei troppi cibi industriali che, con buona probabilità, mangiano.

Se riusciamo ad equilibrare la situazione possiamo godere appieno dei vantaggi che ci vengono offerti dagli Omega 3 e dalle loro preziose proprietà antinfiammatorie e fluidificanti del sangue che contribuiscono pure ad abbassare la pressione arteriosa.

Occhio alla cottura

Bisogna, inoltre, però fare molta attenzione alla cottura perché i grassi insaturi sono deteriorabili con grossa facilità ed è per questo motivo che bisogna prestare molta attenzione a come si lavora il pesce azzurro. Un’alternativa sarebbe consumarlo crudo però il suo sapore deciso, sicuramente, non è per tutti quindi questa opzione è da scartare almeno per un buon 75 per cento di tutti noi….allora che altro fare?

Una valida alternativa sarebbe la marinatura per almeno due orette a cui si dovrebbe aggiungere o limone oppure arancio ma anche aceto o pepe oppure qualche altra spezia in modo tale che il suo sapore forte lasci il posto a questi altri sapori così da renderlo un po’ più facilmente appetibile e ci invogli a mangiarlo. Qui trovi diversi tipi di marinatura.

E per quanto concerne la cottura? La cottura deve essere veloce con temperatura non troppo alta! Come prepararli? Al vapore, al forno, al cartoccio … insomma come meglio ci piacciono…. Si escluda però la frittura sia perché comporta la cottura del pesce ad alte temperature sia perché il fritto è sicuramente più calorico e, un po’,  più difficile da digerire.

Autrice:

Monica Palazzi