Shrinkflation: prezzo identico però peso differente

shrinkflation definizione

La Shrinkflation si può chiamare anche inflazione mascherata perché sul momento sembra di non spendere di più rispetto a prima però, in realtà, è un inganno seppur sicuramente ben legalizzato. 

E per quanto sia, per l’appunto, legale le associazioni dei consumatori hanno allertato l’Antitrust

Ma come mai? In quanto il prezzo che si paga, come già detto, per un prodotto è lo stesso identico però il peso del prodotto è diminuito. Il termine Shrinkflation in italiano corrisponderebbe a sgrammatura

E questo vale per qualsiasi tipologia di merce, nessuna esclusa, che sia un detergente per la casa, la pasta, il sugo di pomodoro, il riso, i biscotti delle colazioni, o i salumi o quant’altro perché la lista è infinita.

È quello che viene definito sgrammatura mentre in inglese shrinkflation da shrinkage che vuol dire contrazione e inflation che significa rincaro.

Ridurre o diminuire il peso è totalmente legale, sia chiaro, a patto che di questo venga avvisato anche il consumatore perché altrimenti si finirebbe con il falsare il processo decisionale del cliente stesso così da indurlo ad acquistare una cosa, magari, a discapito di un’altra.

È per questo motivo che l’acquirente deve sempre prestare molta attenzione così da evitare i trucchetti classici quali ad esempio nascondere il prezzo nella parte bassa dell’imballaggio che magari è in tutto e per tutto identico a quello precedente e quindi il cliente non pensa che sia cambiato il prezzo perciò non controlla.

Questo trucchetto, comunque, non è nuovo perché negli Stati Uniti era già finito al centro di uno studio dell’Istat che aveva calcolato in un arco di cinque anni (dal 2012 al 2017) la bellezza, si fa per dire ovviamente, di 7.036 casi del genere con addirittura 11 tipologie di prodotti interessati (e il boom si era avuto per gli zuccheri, i dolciumi, le confetture, il miele, il cioccolato, ma anche per le bibite, i succhi di frutta, il latte, i formaggi così come per le creme e le lozioni in genere).

Ma come si giustificano le aziende? Le aziende affermano che si tratti di cambiamenti di ricette (meno zuccheri nei biscotti o nelle merendine) e più in generale da un approccio più salutare e affermano, in oltre, che è anche colpa dell’aumento dei costi delle materie prime oppure dell’aumento del costo dell’energia e che, quindi, per non alzare troppo i costi dei prodotti adottano questa tecnica. 

Per colpa della diminuzione dei prodotti nelle confezioni sono stati fatti, comunque, diversi esposti e denunce all’Antitrust, anche da noi in Italia, da parte di diverse associazioni di consumatori che chiedono che la Guardia di Finanza svolga dei controlli approfonditi.

L’Antitrust precisa che il problema non sia la diminuzione del prodotto che è, tra l’altro,  una scelta legittima da parte dei produttori ma il fatto che non sia stato comunicato in maniera corretta ai consumatori medesimi.

E spiegano questa affermazione dicendo che: “la diminuzione di quantità di prodotto a parità di dimensioni della confezione, in mancanza di una chiara e trasparente avvertenza sull’etichetta davanti potrebbe essere meritevole di approfondimenti”.

Qualche consiglio utile per difendersi dalla sgrammatura o shrinkflation.

Le associazioni di consumatori consigliano sempre di controllare il peso che deve essere indicato sulle confezioni e di valutarlo con il raffronto con il prezzo del prodotto stesso. 

Ma attenzione bene! 

Bisogna guardare sempre il prezzo al chilo oppure al litro che per legge deve essere esposto chiaramente!

Per evitare di pagare l’imballaggio si consiglia anche di comperare della frutta sfusa così come per la verdura e lo stesso dicasi, nel limite del possibile, anche per i salumi, i formaggi e i detersivi. 

Così facendo si aiuterà oltre al portafoglio pure l’ambiente in quanto ci sarà “in giro” meno imballaggio.

Si valuti anche l’opzione di acquistare i prodotti a marchio del supermercato che sono sicuramente più economici e solitamente la qualità è altrettanto buona.

Infine, al contrario, evitiamo di acquistare quelli pronti come ad esempio il formaggio già grattugiato o le insalate in buste prelavate che costano di più seppur in questo caso non c’entri davvero proprio molto il discorso della sgrammatura (ma questo è un altro discorso ….).

Autrice: Monica Palazzi

Curiosa, viaggiatrice, dog lover e con una grande passione per la scrittura.

Ciao! Su questo sito usiamo solo i cookie tecnici necessari per un corretto funzionamento della web.